Comete

Il gruppo CoMete

Il gruppo CoMete è costituito da una rete di 4 scuole dell’Infanzia paritarie convenzionate, dislocate nel territorio della Provincia di Forlì:

  • Scuola dell’Infanzia Don Bosco (Cappuccinini)  Forlì
  • Scuola dell’Infanzia Maria Ausiliatrice (Pianta) Forlì
  • Scuola dell’Infanzia  Maria Bambina (Villanova) Forlì
  • Scuola dell’infanzia Maria Immacolata (Case Finali) Cesena (appartenenti al gruppo CoMete dal 2012)

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Quando siamo nati e le motivazioni

Nell’ anno 2004 alcune delle scuole sopra elencate, spinte da motivazioni relative ad un bisogno di gestione più diretta e partecipata delle proprie scuole, scelgono di unirsi per intraprendere un cammino di condivisione di scelte professionali , organizzative e gestionali  più consapevole.

Il nome del gruppo è stato pensato per esplicitare l’intenzione di  camminare insieme “Co” per raggiungere insieme mete condivisibili  “Mete”.


Come siamo organizzati

Nelle scuole, a seconda delle realtà, sono presenti:

- un Gestore parroco che mantiene supervisionato lo spirito comunitario e di collaborazione all’interno della scuola;

- un Amministratore che si occupa della parte più burocratica ed amministrativa;

- una Direttrice che rappresenta l’istituzione e si occupa delle relazioni con i genitori e con le educatrici;

- una Coordinatrice interna , la cui presenza quotidiana permette di favorire un continuo monitoraggio della qualità del servizio attraverso uno “sguardo”competente, affinato negli anni di esperienza e in continua crescita grazie ai momenti di confronto pensati per il gruppo di coordinatrici CoMete e in confronto costate con la Direttrice e il Gestore della propria scuola;

- Educatrici qualificate che quotidianamente rendono preziosa e significativa l’azione educativa proposta ai bambini e alle famiglie, attraverso  competenze professionali acquisite e  passione  per tutto ciò che interessa  la realtà della prima infanzia. Insegnanti disposte a mettersi in discussione, per approfondire conoscenze e tecniche professionali, consapevoli e partecipi delle scelte delle scuole CoMete;

- 2 Coordinatrici pedagogiche esterne con il compito di svolgere:

1) interventi pedagogici interni: per visite periodiche alle scuole e per affiancamento alle coordinatrici interne e alle educatrici nelle proposte educative. Al bisogno interviene e partecipa ai colloqui con neuropsichiatri, psicoterapeuti e genitori per la definizione di percorsi personalizzati. Inoltre si occupano della formazione in itinere delle educatrici attraverso la realizzazione di riunioni di rete.

2) interventi pedagogici esterni: per la partecipazione al gruppo di Coordinamento Pedagogico Provinciale (CPP), in cui i coordinatori di servizi per la prima infanzia Comunali e Privati si confrontano e promuovono iniziative utili al mantenimento ed innalzamento della qualità delle offerte educative; per scambi pedagogici interprovinciali e regionali, che danno la possibilità di visitare scuole della Regione o Europee e quindi fare esperienza diretta con altre realtà educative ed organizzative.


Il nostro metodo di lavoro

Vengono realizzati:

- incontri periodici per coordinatrici interne ed esterne

Ogni anno, attraverso un confronto iniziale con le Coordinatrici Esterne, Interne e Direttrici di ogni servizio, si definisce un percorso formativo, con contenuti tematici pedagogici  utili per migliorare le competenze professionali delle educatrici.

Periodicamente il gruppo di Coordinatrici si incontra per un aggiornamento utile all’organizzazione delle scuole.

-  incontri di rete con la partecipazione di tutte le Educatrici

Nel corso dell’anno scolastico vengono realizzati dal Coordinamento sei incontri durante  i quali si riflette insieme su tematiche inerenti l’agire e il vivere quotidiano all’interno delle nostre scuole. In tali occasioni ci si confronta e in questo modo si cresce e si portano suggerimenti utili per il raggiungimento di nuovi equilibri professionali.

-  incontri di formazione comuni

Nell’arco  di ogni anno scolastico tutte le Educatrici e le Coordinatrici partecipano ad un corso di formazione, di almeno 20 ore annue, tenuti da Docenti Universitari e con professionisti di vario genere con i quali poi si mantengono importanti rapporti di collaborazione.


I contenuti principali affrontati durante gli incontri di rete:

- Metodo Feuerstein, ovvero come porsi in veste di mediatori tra il mondo e i bambini, dando un senso alle parole e alle azioni, svelando la carica di emozioni che si nasconde dietro i nostri gesti.

- Relazione tra adulto e bambino e come materiale di studio e confronto è stato usato il testo “Genitori efficaci” di Thomas Gordon, per meglio approfondire criteri di mediazione relazionale, al fine di affiancare i bambini in un atteggiamento di ascolto attivo, attraverso il quale è possibile esprimere e riconoscere i sentimenti e le motivazioni nascoste.

- Relazione tra adulti, in particolare tra educatrici e genitori.

Le coordinatrici interne ed esterne si confrontano sui sussidi da utilizzare, ed insieme hanno definito i macro obiettivi da perseguire:

  • Aiutare le educatrici a relazionarsi con i genitori
  • Approfondire la consapevolezza di modalità relazionali professionali
  • Riflettere sui vissuti personali che possono essere messi nelle relazioni con adulti
  • Aumentare le conoscenze riguardo il rischio di proiezioni e di copioni che spesso l’adulto esercita inconsapevolmente sui bambini.

- Il disagio educativo; ovvero tutte quelle difficoltà che incontrano le educatrici nel rapporto con bambini “non segnalati” ma che manifestano disagi emotivi o compartamentali.

Tutte le particolarità, gli atteggiamenti, i comportamenti “non comuni”, perfino le provocazioni, sono delle richieste di aiuto, dei messaggi di amore mandati dai bambini alla persona per loro più importante nel mondo della scuola: l’educatrice di riferimento.

Nel disagio educativo, non interessano le cause dei comportamenti del bambino, bensì la ricerca di strategie adatte per intervenire. In che modo possono intervenire le educatrici? Attuando una Pedagogia dell’accoglienza, ossia accogliendo quello che il bambino ci offre, per ritrasmetterglielo in modo positivo.